30/08/2020 Calatabiano - San Marco
Pullo di fenicottero lungo la spiaggia di San Marco a Calatabiano è stato recuperato dai volontari del WWF Sicilia Nord Orientale. La segnalazione di un esemplare di giovane fenicottero in difficoltà è arrivata alla Capitaneria di Porto di Riposto oggi pomeriggio da parte di alcuni bagnanti, che si sono accorti che l'animale, stremato si faceva pericolosamente avvicinare; inoltre, cercando di fuggire verso il mare, annaspava tra le onde del mare grosso. La Capitaneria ha allertato i volontari del WWF che subito accorsi hanno recuperato il volatile. Subito veniva informata la Ripartizione Faunistica Venatoria di Catania che autorizzava il trasferimento dell'animale verso il Centro di Recupero di Messina per le necessarie cure. I volontari organizzando una staffetta hanno provveduto al trasferimento in serata. Tutto è avvenuto davanti al nido di tartaruga Caretta caretta di San Marco, la cui schiusa , attesa per fine settembre, ha creato molto interesse e curiosità tra i frequentatori di quella spiaggia.
Â
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
Sono passati solo alcuni giorni dall’apertura della caccia in Sicilia ma è già emergenza rapaci feriti .
Infatti è già il secondo esemplare di Poiana (Buteo buteo), uno splendido rapace che spesso vediamo nei nostri cieli e che svolge un ruolo fondamentale nel nostro ecosistema, che i nostri volontari recuperano ferito.
Il primo, trovato la scorsa settimana nella zona di Fornazzo, in uno stato di profonda disidratazione, nonostante le immediate cure fornite dai nostri volontari, non ce l’ha fatta.
Ieri un passante soccorre un giovane esemplare di poiana appena abbattuto nelle campagne di Zafferana Etnea. Il racconto che ci ha fatto è un classico durante la stagione venatoria: un volo leggiadro di uno splendido esemplare accompagnato dal caratteristico richiamo stridulo, uno sparo e dopo un silenzio assordante e la poiana che cade in picchiata.
Questo è quello che accade molto spesso durante la stagione venatoria che si sta svolgendo in un ambiente naturale martoriato da mesi di siccità e di incendi che hanno messo a dura prova la fauna esistente nei nostri boschi.
Ma, nonostante la dura opposizione all’apertura della caccia da parte degli ambientalisti anche con ricorsi al Tar, il nostro governo regionale, non solo non ha tenuto conto della protesta ma ha addirittura consentito la preapertura della caccia.
Il WWF denunzia queste azioni criminali che, oltre all’enorme danno ambientale per l’impoverimento di una fauna indispensabile nell’ecosistema, colpevolizzano tutta la categoria dei cacciatori che dovrebbero alzare la loro voce contro questi delinquenti.
Temendo un perpetrarsi di questi episodi, è intenzione di questa Associazione procedere con azioni di denunzia penale nei confronti di coloro che, trasgredendo la legge, colpiscano specie protette.
![]() |
![]() |
![]() |
Il WWF Sicilia Nord-orientale denuncia la caccia a specie protette nell’area jonico-etnea. L’Associazione che ha sede a Giarre nel Palazzo delle Culture, appena qualche giorno fa, si è occupata di un gheppio ferito, un rapace della famiglia del falco.
Nell’arco di sei mesi sono stati sei gli esemplari che i volontari del WWF hanno trovato impallinati: due aironi, un fenicottero, due gheppi, un’aquila minore. Si tratta di specie che non possono essere assolutamente cacciate. Gli uccelli impallinati sono stati recuperati a Calatabiano, nell’area del fiume Alcantara e la zona della Gurna di Mascali. Sull’Etna, sono stati rinvenuti, un gheppio a Trecastagni e a Milo un’aquila minore impallinata, quest’ultima assai rara. Di certo, assicurano, la caccia a specie protette, va avanti da tempo. Ultimamente si è sparsa la voce che i volontari del WWF si impegnano per soccorrere queste specie e per questo motivo molte persone si sono rivolte a loro per salvare qualche esemplare ferito.
Le condizioni del giovane gheppio rinvenuto qualche giorno fa sono apparse subito gravi per la forte denutrizione e per la ferita da arma da fuoco a un’ala, come è stato evidenziato dalle radiografie. Date le condizioni critiche non è detto che questo gheppio sopravviva.
Per salvare un uccello rapace ferito occorre rivolgersi ad uno dei poche centri specializzati esistenti. I volontari hanno organizzato una staffetta per portare il rapace al “Centro di recupero fauna selvatica dello Stretto” a Messina, che adesso lo sta curando. Come riferiscono, infatti, i volontari, in Provincia di Catania non esiste alcun centro che si occupa di recuperare questi esemplari e i centri più vicini sono quelli di Enna e Messina. I volontari per questo organizzano delle staffette, accordandosi con altri ambientalisti che abitano in altri comuni, per trasportare gli animali feriti fino ai centri specializzati.
Per le tartarughe marine è ancora più complicato visto che l’unico centro che si occupa del soccorso e della cura di questi animali si trova a Lampedusa. E, negli scorsi mesi, per salvare delle tartarughe marine rinvenute nelle spiagge catanesi è stata organizzata una staffetta fino all’isola pelagica.
Al momento, comunque, l’emergenza è la caccia ai rapaci. “La caccia ha delle regole – ribadisce Vita Raiti del WWF – e queste devono essere rispettate. Gli esemplari che rinveniamo noi saranno l’uno per cento di quelli che vengono colpiti, gli altri certamente faranno una brutta fine”.
Maria Gabriella Leonardi